martedì 27 gennaio 2015

La mancia


#perAnzio
"La mancia è la più grande istituzione tacita d'Italia, dove gli usi contano più delle leggi, e le consuetudini più dei regolamenti. Per far procedere una pratica come per ottenere un vagone, per avere notizia di una sentenza, come per scaricare un piroscafo, occorre sempre la mancia. Il modo di darla è variabile: essa va dal volgare gruzzoletto posto nella mano dell'autorità da commuovere, fino alla "bustarella" in uso negli uffici di Roma, od al vezzo di perle per la signora e la compartecipazione ad un'emissione di azioni per il grosso affarista", così Giuseppe Prezzolini, già novant'anni fa, parlava del dilagante fenomeno della corruzione nel Paese più corrotto d'Europa.

Ed è ancora oggi così. Da una parte milioni di italiani che rappresentano l'Italia onesta e costruttiva, dall'altra ci sono i corrotti e corruttori che truffano per tornaconto personale calpestando la legge, la comunità, e perfino il futuro dei propri figli.
La lotta alla corruzione è un passaggio indispensabile per poter riprendere un corso di rinascita morale, politica ed economica.
Se vogliamo risalire la china e mostrarci al mondo come un Paese sano, in grado di accogliere investimenti stranieri, dobbiamo prendere seriamente la lotta alla corruzione.
Ed è proprio per noi giovani, per il nostro futuro, per la bellezza della nostra Italia e per tutti gli italiani che con passione combattono per costruire qualcosa di bello, che la politica deve attivare immediatamente le doverose contromisure.
Niente è impossibile se, come dice Don Luigi Ciotti: "In tanti possiamo fare quello che da soli è impossibile".


#perAnzio di Giulia Adriani