giovedì 6 novembre 2014

Penso prima agli Italiani

Ci sono volute 18 ore di autobus per andare e ritornare ad Anzio da Reggio Calabria dove si è svolta la manifestazione nazionale organizzata da Fratelli d’Italia–AN per lanciare l’ennesimo segnale contro le politiche in tema di immigrazione messe in campo da questo governo e cercare di riportare al centro dell’attenzione gli italiani.
“Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigatori”, così è scritto sul Palazzo della Civiltà Italiana dell’EUR a Roma. In fondo dobbiamo riconoscercelo siamo stati anche noi un popolo di migranti, conosciamo bene il fenomeno dell’immigrazione/migrazione, eppure i nostri politici non sono in grado gestirlo ed i cittadini ne pagano le conseguenze. Ognuno pensa di avere la propria ricetta, ognuno è pronto ad addebitare le responsabilità al proprio avversario politico, ognuno ha la propria verità sociologicamente corretta, ma al cittadino interessa semplicemente comprendere il motivo per cui nell’assegnazione delle case popolari è difficile individuare i nomi degli italiani, perché si dovrebbero spendere trenta euro al giorno per gli extracomunitari sbarcati nel nostro Paese, mentre un nostro pensionato sociale arriva a malapena a cinquecento euro, perché nel mio quartiere improvvisamente mi ritrovo catapultati un numero consistenti di immigrati senza lavoro.
La chiamano integrazione, io la definirei espropriazione.
In tutto questo la nostra Regione vive la particolare situazione, inspiegabile se forse non pensiamo alla presenza del Vaticano e delle numerose associazione che vi ruotano intorno, per cui riceve il tredici per cento dei migranti. Abbiamo presentato in Regione, grazie all’aiuto dell'amico Consigliere regionale Giancarlo Righini, una mozione per cercare di avere maggiori chiarimenti proprio su questo aspetto.
Nei nostro territorio di Anzio siamo promotori di una raccolta di firme sulla questione immigrazione, ponendoci contro una immigrazione selvaggia e senza regole, contro delle politiche che incoraggiano questo fenomeno creando illusioni e false speranze, contro delle politiche che non sono in grado di garantire sicurezza e lavoro agli italiani ed allo stesso tempo dignità e tutele agli immigrati che hanno le carte in regola per essere accolti in Italia ed in Europa.
Ho sognato una integrazione che fosse associata ai termini tolleranza e rispetto delle regole e non al mero buonismo arcobaleno, ho creduto ad una integrazione che ponesse l’Italia, la sua cultura e la sua storia come punto di partenza per un dialogo inclusivo e non escludente, penso prima agli Italiani e per questo non credo di essere razzista.
#perAnzio di Francesco Novara